Los ideólogos: Juan Pablo Viscardo y Guzmán

70 CÉSAR PACHECO VÉLEZ il saceTdote D. Silvestro Viscardo de Guzmán, il quale nel suo testamento istituí suoi eredi universali gli anzidetti due fratelli, Anselmo e Paolo, suoi nipoti, prescrivendo loro il dieci anni accioché possino ottonere di essere ripatriati ed abilitati ad hereditare e poseedere de' beni passato il qual tem– po senza effetto a favore di detti fratelli, ordina che i suoi beni passino alle lorn tre sorelle secolari, do vendo duranti i dieci anni prescritti rimanere l'ereditá intiera nelle mani del anzidetto don Raimondo Bedoya Mogrovejo suo esecutore testamentario. In conseguenza dei primi recapiti venuti d'Arequipa, detti due fra– telli avanzarono alcune suppliche alla corte di Madrid, e segnatamente in giugno del 1778 per mezzo di S. Eccellenza duca di Grimaldi, ambasciatore di S.M.C. in Roma, domandando la grazia di essere abilitati per adire detta ereditá, come ancora quella del loro padre. Detta supplica, trasmessa con lettera d'uffizio a S. Eccellenza il signore D. Giuseppe di Gálvez, segretario del Consiglio delle Indie, ebbe in risposta ( quale ha veduto uno de' mede– simi fratelli nella segreteria d'ambasciata in Roma) che, essendo stata pre– sentata a S.M., aveva essa ordinato che si rimettesse al Consiglio straordi– nario, acció vi fasse vista e provveduta. D'altronde sono stati informati che detta supplica si trova nella segretaria del Consiglio straordinario, e dispaciato l'espediente dal signore fiscale, e principiata la revisione del detto Consiglio. Ma siccome contemporaneamente esistevano molte altre suppliche degli ex gesuiti spagnoli, hanno stabilito i signori di detto Cosiglio di risol– verle tutte con una decisione generale; cioché ha portato un gran ritardo, per lo dificoltá di stabilite una regola adattabile a casí differenti interessi; ma principalmente trattiene l'affare la qualitá dei signori componenti detto Consiglio, i quali, per essere membri d'altri consigli e per le loro occupazio– ni principali, non possono facilmente combinare a riunirsi, molto piú stante la guerra presente; onde bisognerebbe far risolvere l'affare, per grazia spe– ziale di S.M., fuoú di detto Consiglio straordinario, attesoché vi sone degli esemplari di simili grazie ottenute mercé l'intcrposizione di persone rilevan– ti, e segnatamente dei signori Urbano Rodríguez e Giuseppe Parédez, quali sono stati an~he ripatriati, e dei signori don Gabriele Santa Cruz e marchese Castañiza, americani, che godono, il primo in Genova, il secondo in- Bologna, i loro considerabili beni, per non parlare d'altri. Nota: No die frateñño ex gesioto de' quali si parla, dimorano in Massa di Carrara; il maggiore d'etá, che é Anselmo, si é stabilito in ma– tromonio con una signora d'illustre nascita e suddita della serenissima sig– nora duchessa di Modena. Massa ecc.; e Paolo, ben inteso col fratello, essendo oltremodo contento di conviver seco e con la cognata, cercano tutte le maniere onde assicurarsi quanto puó esser loro derivato dall'eriditá .e pa-

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